LE COPERTURE PIANE
Intervista a Cristina Nesticò, Ufficio tecnico e gestionale SPIM Genova SpA
Le coperture continue, o coperture piane, in ambito urbano sono molto più frequenti di quanto non si pensi. Realizzano la chiusura di molti edifici plurifamiliari, di estesi bassi fabbricati adibiti a garage o destinati a funzioni commerciali e industriali; concludono edifici residenziali più contemporanei o li osserviamo in quei luoghi italiani storicamente caratterizzati dalle passate influenze arabe, sovente, risultino privi di una funzione d’uso, oltre che abbandonati, sporchi e sgradevoli. Molte volte, inoltre, risultano conclusi da impermeabilizzazioni bituminose che realizzano ampie superfici scure, che attirano calore e contribuiscono al surriscaldamento locale.
Le coperture piane sono caratterizzate da una pendenza molto contenuta. La normativa stabilisce che per pendenze inferiori al 5% la copertura può essere definita piana. Per questo i tetti piani necessitano di un sistema d’impermeabilizzazione ben progettato ed eseguito a regola d’arte. I vari strati che compongono la copertura piana devono essere scelti tenendo conto di vari fattori, tra cui:
• condizioni climatiche locali, come l’irraggiamento solare, le temperature estive elevate e gli sbalzi termici repentini, che agiscono in maniera diretta sulla copertura dell’edificio ;
• grado di accessibilità alla copertura e conseguente entità e natura dei carichi agenti (permanenti e variabili);
• necessità di un intervento di isolamento termico nell’ambiente interno.
Il progettista dovrà inoltre tenere in considerazione i seguenti aspetti riguardo la copertura da isolare:
• comportamento termico;
• durabilità;
• resistenza meccanica;
• comportamento acustico;
• reazione al fuoco;
Esistono diverse tipologie di tetto piano:
- tetto piano rovescio: quando in una copertura piana l’isolante viene posizionato al di sopra dello strato impermeabilizzante. Questa soluzione può essere declinata con molteplici varianti, come tetto rovescio non praticabile, pedonabile, carrabile o giardino. A seconda della tipologia varierà lo strato di finitura (zavorra, pavimento galleggiante, massetto in calcestruzzo o verde pensile intensivo/estensivo);
- tetto piano caldo: lo strato isolante è posto sopra il solaio di copertura e sotto il manto impermeabile; per questo tipo di intervento è fondamentale realizzare sul solaio, prima della posa dell’isolante, una barriera al vapore estremamente efficace per frenare l’eventuale evacuazione di vapore acqueo proveniente dall’ambiente sottostante;
- coperture fotovoltaiche.
La revisione di questi spazi, talvolta molto estesi, con soluzioni di "tetti verdi" può restituire soluzioni davvero interessanti, sia sotto il profilo funzionale, sia estetico, sia microclimatico.
Se guardiamo agli aspetti funzionali, la copertura verde:
• realizza una sorta di “compensazione verde”: ogni edificazione determina, infatti, la sottrazione di terreno naturale, operazione da limitare e che ha determinato orientamenti normativi specifici in termini di riduzione di consumo del suolo. Nel momento in cui si realizza una copertura verde si ripropone, in qualche modo, quanto è stato sottratto;
• specie in alcuni contesti di pregio il cosiddetto “verde pensile” ha una funzione di mitigazione estetica: viene suggerito e talvolta premiato da quelle Amministrazioni locali più lungimiranti, dal momento che contribuisce a migliorare l’aspetto estetico di spazi come autorimesse e parcheggi interrati ed a ridurne l’impatto visivo;
• oggi più che mai, in questo momento post pandemico, ci siamo tutti resi conto dell’importanza di poter disporre di uno spazio all’aperto privato: di uno sfogo all’esterno in cui far giocare i nostri bambini e godere della bella stagione.
• La copertura piana delle nostre abitazioni consente di disporre di uno spazio verde funzionale in più, naturalmente adeguatamente protetto e provvisto di parapetti a norma; la copertura può assolvere a una funzione produttiva: l’orto urbano, una soluzione bella e pratica per autoprodurre frutta e verdura a chilometri zero; ci diverte ed è didattica, poiché insegna ai nostri figli come coltivare piante e fiori.