Energia: crisi e misure di risparmio comportamentali nel settore domestico
“2 pinte di acqua nel bollitore quando sono sufficienti solo 1 pinta e ½ per fare un buon tè, per 4 volte al giorno significa + GAS and ELECTRICITY. Sono necessari quasi 80 kg di carbone ogni anno per far bollire quella ½ pinta in più. Se 15.000.000 famiglie evitassero questo spreco il risparmio di carbone ammonterebbe a 1.200.000 tonnellate in un anno. E’ quanto precisa un segnalibro proveniente dagli Stati Uniti in piena crisi del 1929, a testimonianza che misure comportamentali a costo zero per risparmiare energia erano già diffuse quasi un secolo fa”, spiega Nicolandrea Calabrese, responsabile Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.
Nel cartoncino, un regalo dell’ingegnere Dario Chello dell’ENEA oggi in pensione, si fa riferimento al carbone, che nel mix energetico del tempo aveva un ruolo predominante nella produzione di energia elettrica, e al fatto che il tè veniva preparato con delle piastre elettriche, ovvero fornelli elettrici di prima generazione.
Anche oggi, con la crisi energetica seguita all’invasione russa del territorio ucraino, il consumo responsabile di energia rappresenta una priorità in ambito domestico. Lo scorso ottobre, in concomitanza con la presentazione del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale da parte del Ministero della Transizione Ecologica, l’ENEA ha proposto una serie di indicazioni pratiche per i cittadini chiamati all’adempimento degli obiettivi prefissati, tra cui uno studio per risparmiare 2,7 miliardi di mc di gas e 180 euro sulle bollette e una tabella riassuntiva dei risparmi potenziali nel settore domestico.
Le misure comportamentali proposte sono di semplice attuazione, legate ai comportamenti degli utenti e ulteriormente suddivise in:
- Misure “soft”, a costo zero, legate unicamente alla modifica delle abitudini quotidiane;
- Misure che richiedono un investimento iniziale da parte degli utenti.
Si tratta in entrambi i casi di azioni volontarie, che riguardano la sostituzione degli impianti e degli elettrodomestici o un loro utilizzo più virtuoso.
Per valutare l’impatto globale di ciascuna misura, si è ipotizzato – con il supporto dei dati pubblicati di analisi statistiche – il possibile bacino di utenza interessato, utilizzando come dato di partenza il numero di nuclei familiari presenti sul territorio italiano (25,7 milioni, con una media di 2,3 persone per ciascuna famiglia1).
Nello scenario elaborato dall’ENEA e riportato nella tabella 1 del recente articolo Azioni di risparmio energetico nel settore domestico e ruolo della comunicazione al grande pubblico pubblicato dalla rivista Energia, Ambiente e Innovazione, sono state considerate unicamente le misure che non richiedono un costo di investimento, ovvero le misure amministrative volte alla regolamentazione del funzionamento degli impianti di riscaldamento e le misure comportamentali a costo zero.
Il risparmio conseguibile nel periodo considerato con l’insieme delle misure a costo zero è stimato pari a 5,5 miliardi di Sm3, che equivalgono al 7,2% del consumo nazionale interno lordo di gas del 2021 (76,2 miliardi di Sm3), ma il potenziale di risparmio potrebbe arrivare a 6,5 miliardi se facessimo anche degli investimenti come si evince dalla tabella dei risparmi potenziali relativa alle misure di risparmio energetico nel settore domestico pubblicata da ENEA a settembre 2022.
I dati di questo studio mettono in evidenza l’impatto che i singoli nuclei familiari, con i loro comportamenti quotidiani, possono avere nell’ambito dell’attuale emergenza energetica e climatica.
Per una diffusione efficace delle misure comportamentali è necessaria una massiccia, specifica e continuativa campagna di informazione e sensibilizzazione a livello nazionale.
“In questo contesto i media svolgono un ruolo di primo piano per informare sui possibili benefici di comportamenti di consumo consapevoli anche nella più ampia prospettiva della decarbonizzazione e della transizione energetica ed ecologica. La Missione con la M maiuscola è quindi aumentare la consapevolezza dei cittadini”, conclude Nicolandrea Calabrese.
1 FOnte: ISTAT, Annuario statistico italiano 2020.