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I risultati del sondaggio "Salva il kilowattora"

Salva il kilowattora

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L’iniziativa ENEA – Green Cross “Salva il kilowattora”  ha previsto anche la realizzazione di un sondaggio, tramite somministrazione di un questionario ad un gruppo di 415 studenti (appartenenti a 8 scuole primarie e secondarie di I grado) dai 9 ai 13 anni.  L’intento è stato quello di indagare le conoscenze dei ragazzi sull’energia, sull’inquinamento e sulle buone abitudini che consentono a tutti noi di utilizzare l’energia in modo efficiente, e avere un feedback dell’azione formativa realizzata, per far emergere e analizzare i bisogni formativi degli studenti coinvolti e meglio progettare le azioni future.

Il questionario è stato somministrato ad un gruppo di 415  alunni del IV e V anno della scuola primaria e del I e II anno della scuola secondaria di primo grado. Il campione è stato scelto all’interno di 8 scuole partecipanti, tra 4 scuole primarie e 4 scuole secondarie di I grado così distribuite: 2 del Nord Italia, 2 del Centro Italia, 2 del Sud Italia e infine 1 a rappresentare le isole. Più nel dettaglio: 2 in Lombardia, 1 in Toscana, 1 in Lazio, 1 in Abruzzo, 2 in Puglia e 1 in Sicilia.

Gli insegnanti di riferimento sono stati informati per e-mail dell’iniziativa e successivamente contattati telefonicamente. In questa fase sono stati forniti i materiali didattici e formativi elaborati e messi a disposizione da ENEA, ed è stato consigliato ai docenti di usare in classe con gli studenti il portale https://www.kdzenergy.eu/ per seguire percorsi di approfondimento e di conoscenza sulle tematiche specifiche.

Gli studenti sono stati poi invitati a compilare in autonomia il questionario, che è stato messo a disposizione in versione online e in formato cartaceo.

Il numero totale delle domande poste dal questionario è 25, suddivise in quattro gruppi:

  • “Conosci l’energia?”, composto da 10 domande;
  • “A casa e a scuola come usi l’energia?”, composto da 9 domande;
  • “Quando ti sposti pensi all’ambiente?”, composto da 3 domande;
  • “Hai bisogno di più informazioni?”, composto da 3 domande.

Dall’analisi dei dati risultanti dai questionari emergono numerosi spunti di riflessione sulle conoscenze degli studenti partecipanti e sulle loro lacune, oltre che sulle abitudini in fatto di uso dell’energia.

Per quel che riguarda il primo gruppo di domande dal titolo “Conosci l’energia?”, emergono due aspetti: da una parte una buona preparazione nozionistica e una sorta di consapevolezza e sensibilità sugli argomenti legati al tema, dall’altra si evidenziano lacune derivanti da un approccio circoscritto nelle modalità in cui questo viene affrontato.

In generale dalle risposte di questa sezione del sondaggio emerge che l’80% degli intervistati è consapevole che le fonti fossili sono inquinanti, il 46% sa che cosa vuol dire efficienza energetica e il 60% afferma di sapere che le scelte individuali sono determinanti per tutelare il Pianeta. Inoltre quasi l’84% degli intervistati sa che un elettrodomestico lasciato in stand by consuma elettricità, l’82,6% che la lampadina LED risparmia più energia e il 90% degli intervistati conosce la definizione di etichetta energetica.

In più dall’analisi degli ultimi tre quesiti di questa sezione, è evidente che il materiale fornito agli insegnanti per l’approfondimento della tematica è risultato utile ed è stato utilizzato in classe, poiché le risposte indicano nella stragrande maggioranza dei casi una positiva conoscenza a livello pratico. Le risposte fornite alle domande più tecniche, però, hanno fatto emergere alcune lacune e incongruenze. Se da una parte i può affermare che i giovani hanno consapevolezza del nesso diretto tra consumo energetico e inquinamento ambientale, dall’altra sono carenti nella conoscenza tecnico-scientifica degli argomenti. Le risposte fornite evidenziano una confusione tra kW (chilowatt) e kWh (chilowattora) e dunque una scarsa conoscenza dell’unità di misura dell’energia. Il dato farebbe ipotizzare che l’argomento di carattere più prettamente tecnico non viene approfondito a sufficienza nell’ambito del percorso scolastico. Emerge dunque l’importanza di introdurre questo aspetto nei programmi scolastici anche della scuola primaria, al pari della trattazione delle altre unità di misura. Se l’energia può essere vista dai bambini come una tematica distante e astratta,  sarebbe opportuno introdurla in modo idoneo e ragionato nei programmi, cercando di allenare i più giovani a un approccio più tecnico-scientifico, e quindi alle conseguenze concrete del suo utilizzo o del suo spreco.   

Passando alla seconda sezione di domande “A casa e a scuola come usi l’energia?”, le risposte sulle abitudini quotidiane indicano l’adozione di atteggiamenti virtuosi e risparmiosi. Emerge quindi una buona conoscenza di quali siano le scelte corrette, quelle, cioè, che consentono di risparmiare energia e di consumare intelligentemente. Unico punto debole riguarda le tempistiche della doccia: il 53% dei partecipanti ammette di restare sotto la doccia almeno 10 minuti pur sapendo che ne bastano 4.

Di particolare rilevanza è il gruppo di domande sugli spostamenti e l’impatto delle abitudini quotidiane sull’ambiente. I quesiti proposti stimolano inevitabilmente ad analizzare i propri comportamenti, in questo caso sulla mobilità, con riferimento al contesto sociale e familiare, e spingono a una riflessione più ampia, inducendo i giovani a riconsiderare le abitudini della società di riferimento e quelle delle loro famiglie. Le risposte denotano l’abitudine prevalente a non seguire le buone pratiche di consumo energetico in riferimento alla circolazione e alla mobilità. Chiara qui la mancata sensibilità anche da parte dei contesti familiari e sociali in cui crescono i giovani, motivo per cui è necessario allargare il bacino dei destinatari delle attività di sensibilizzazione anche agli adulti, poiché inevitabilmente le loro abitudini e conoscenze si riverberano sui più piccoli.

“Hai bisogno di più informazioni?” è il quesito al centro dell’ultimo gruppo di domande.

Per concludere possiamo dire che da questa indagine emerge che le tematiche energetiche e ambientali sono sicuramente affrontate nei contesti scolastici, ma che è necessario integrare e strutturare meglio l’offerta formativa, con un approccio multidisciplinare, che sappia coniugare gli aspetti tecnologici con quelli sociali e culturali, anche alla luce della  richiesta dei giovani di ricevere più informazioni e approfondimenti su questi argomenti: i giovani sono affamati di informazioni, hanno il desiderio di conoscere e scoprire, e possono costruire un futuro migliore.