La sfida della riqualificazione energetica degli edifici storici presentata al SAIE 2023
Il tema della riqualificazione energetica degli edifici storici in contesti vincolati, oggi di grande attualità nell’ottica del processo di decarbonizzazione del patrimonio costruito europeo entro il 2050, è stato al centro del convegno “Progettare la riqualificazione energetica degli edifici storici”, tenutosi lo scorso 19 ottobre a Bari nell’ambito del SAIE.
Organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Bari e da ENEA, con il coinvolgimento dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Bari, del Politecnico di Bari e di ISNOVA e moderato da Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio “Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano” (DUEE-ENEA), l’evento si è svolto di fronte ad una platea composta da oltre cento partecipanti.
In Italia gli edifici esistenti, e in particolare quelli di carattere storico, rappresentano una fetta rilevante del parco edilizio, costituito per il 46,5% da edifici costruiti da più di 70 anni. Ne consegue che una considerevole percentuale del patrimonio edilizio esistente potrebbe essere sottoposta ai vincoli vigenti in materia di tutela del Patrimonio Culturale, se rispondente ai requisiti indicati nel “Codice dei Beni culturali e del paesaggio”.
Recuperare, ristrutturare e riqualificare l’esistente, in particolare gli edifici storici, potrebbe rappresentare per l’Italia uno strumento formidabile per attivare gli investimenti nel mercato immobiliare, sostenere l’innovazione tecnologica e migliorare la qualità del patrimonio edilizio.
Ogni edificio storico è tuttavia caratterizzato da una propria specificità che va accuratamente tutelata e studiata caso per caso per poter intraprendere il processo di rinnovamento energetico. Il binomio tutela-efficienza energetica è un tema fondamentale per garantire al patrimonio storico le indispensabili prestazioni e il comfort interno, nel rispetto dell’espressione storico-architettonica e della normativa vigente, necessarie per gli edifici “storici del futuro”. È quindi necessario considerare il processo di riqualificazione energetica dei beni storici non più come presupposto inevitabile all’alterazione del contesto, ma come un pretesto per la tutela dell’edificio storico a fronte di minori consumi.
A tal proposito, dopo i saluti istituzionali di Antonella Di Giuro, vice-presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Bari, che ha sottolineato l’importanza e la delicatezza del tema per tutti i progettisti e gli stakeholders chiamati ad operare nel settore, oltre che per gli stessi fruitori, il convegno è entrato nel vivo con l’intervento di Nicolandrea Calabrese, che ha sottolineato come l’efficienza energetica garantisce la sicurezza energetica sotto il profilo dei costi, sia a lungo che a breve termine, e rappresenta un fattore chiave del cambiamento. In tale ambito l’ENEA può offrire supporto alla PA nella transizione energetica ed ecologica e nella promozione dell’efficientamento energetico attraverso una vasta gamma di programmi, tra i quali quello dedicato alla riqualificazione energetica degli edifici. Calabrese ha inoltre sottolineato che per realizzare tale processo è necessario, nella pratica, effettuare un’accurata diagnosi energetica secondo le linee guida illustrate, applicabili a tutti gli edifici, compresi quelli storici.
Il convegno si è successivamente focalizzato su alcuni casi studio di complessi di edifici presenti nel Parco Archeologico dell’Appia Antica, con le testimonianze di alcuni dei ricercatori ENEA che attualmente si stanno occupando del tema, grazie alle attività finanziate nell’ambito dell’Accordo di programma tra ENEA e Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica (MASE), in attuazione del PTR 2022-2024 di Ricerca di Sistema Elettrico.
Francesca Caffari ha presentato le “Linee di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici nel Parco Archeologico dell’Appia Antica”, redatte da ENEA per l’Ente Parco, evidenziando la metodologia di indagine preliminare adottata per conoscere lo stato di fatto dei complessi di edifici storici e vincolati presenti.
Gli interventi a seguire, ad opera di Silvia Di Turi e Domenico Palladino, ricercatori ENEA, si sono concentrati sulle tecniche di indagine non distruttive, fondamentali nell’analisi e nella caratterizzazione di edifici storici.
Silvia Di Turi ha illustrato l’utilizzo della termografia negli edifici, con cenni teorici e numerosi esempi pratici, operati da ENEA su edifici con diverse destinazioni d’uso (uffici, scuole, residenze). La ricercatrice ha indicato alcuni esempi di buone pratiche e di errori comuni in cui non incorrere per ottenere risultati attendibili. A conclusione dell’intervento, sono state evidenziate le analisi condotte con tale tecnica sugli edifici dei complessi di Capo di Bove, Santa Maria Nova e Villa dei Quintili nel Parco dell’Appia Antica.
Domenico Palladino ha invece illustrato l’utilizzo della termoflussimetria al fine di calcolare la trasmittanza termica reale dei componenti di involucro. Il ricercatore si è focalizzato su una serie di esempi di analisi condotte sugli edifici già citati del Parco e ha evidenziato l’importanza di un’analisi critica dei dati, della verifica della sussistenza delle condizioni ottimali di prova e di una valutazione adeguata dei risultati ottenuti.
Alle indagini e ai metodi diagnostici, indispensabili per ottenere una fotografia degli edifici analizzati, è indispensabile far seguire un’attenta valutazione della prestazione energetica. A tal proposito, Alberto Boriani, Amministratore unico di ISNOVA, ha presentato il tema della simulazione dinamica per il retrofit energetico degli edifici, con attenzione specifica al metodo di calcolo orario della norma UNI EN ISO 52016. L’intervento di Boriani si è focalizzato in particolare sull’applicazione di tale metodo in edifici massivi, condizione comune a molti edifici storici, e sui risultati che ne derivano.
Sul fronte delle possibili strategie di riqualificazione energetica, la ricercatrice ENEA Giulia Centi ha evidenziato alcune proposte metodologiche per la scelta degli interventi idonei, secondo la procedura della norma UNI EN 16883:2017. Sono state, quindi, presentate alcune ipotesi preliminari di intervento per il miglioramento dell’efficienza energetica nei complessi di edifici del Parco Archeologico dell’Appia Antica.
A riprova dell’importanza dell’adozione di interventi idonei, Umberto Berardi, professore ordinario di fisica tecnica ambientale del Politecnico di Bari, ha illustrato le frontiere della ricerca per i nuovi materiali a servizio dei componenti di involucro, quali materiali super-isolanti, a cambiamento di fase, verdi e dinamici, che permettono un miglioramento della prestazione energetica a livello di edificio ma contribuiscono anche alla mitigazione delle isole di calore urbane (come nel caso dei “cool materials”).
Infine, Roberto Stasi, del Politecnico di Bari, ha esposto il caso del Policlinico di Bari come opportunità di studio integrato per la riqualificazione energetica e l’applicazione dell’intelligenza artificiale, attraverso un “gemello digitale” dell’edificio, con l’obiettivo di ottimizzare la produzione e gestione dell’energia e migliorare le condizioni di comfort ambientale.
L’obiettivo finale del seminario è stato quello di sensibilizzare gli operatori del settore nel sostenere l’innovazione tecnologica e migliorare la qualità del patrimonio storico, oltre che offrire una serie di strumenti pratici per raggiungere il massimo grado di efficientamento energetico nel rispetto del valore storico-artistico degli edifici e creare un parco immobiliare europeo ad alta efficienza energetica.