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Parlamento UE: via libera a Fondo sociale per il clima e ad altri provvedimenti chiave del pacchetto Fit for 55

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C’è anche il Fondo sociale per il clima (SCF), a beneficio di famiglie vulnerabili, microimprese e utenti dei trasporti particolarmente colpiti dalla povertà energetica, tra i provvedimenti adottati in via definitiva dal Parlamento Europeo che sono parte integrante del Pacchetto “Fit for 55”, la strategia UE finalizzata a ridurre le emissioni di CO₂ di almeno il 55% entro il 2030.

La plenaria dell’Europarlamento ha dato il via libera alla riforma del sistema di scambio di quote di emissione (ETS) che prevede, tra l’altro, la creazione di un nuovo sistema per determinare il prezzo delle emissioni anche per i carburanti per il trasporto su strada e per gli edifici a partire dal 2027 o dal 2028 se i prezzi dell'energia dovessero risultare particolarmente elevati.

Sono state inoltre introdotte le norme alla base del nuovo Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) che entreranno in vigore in concomitanza con la graduale eliminazione delle quote gratuite per le imprese fra il 2026 e il 2034. L’obiettivo, fa sapere una nota dell’Europarlamento, è “incentivare i paesi terzi ad accrescere le proprie ambizioni climatiche e garantire che gli sforzi climatici globali e dell'UE non siano messi in pericolo dalla delocalizzazione della produzione in paesi extra UE con politiche climatiche meno ambiziose”.

Il Fondo sociale per il clima, che verrà istituito nel 2026 con l’obiettivo di garantire una transizione energetica equa e socialmente inclusiva, sarà finanziato dai ricavi della messa all'asta delle quote di ETS II fino a un importo di 65 miliardi di euro e con un ulteriore 25% coperto da risorse nazionali, per un totale di circa 86,7 miliardi di euro.

Il Fondo finanzierà misure temporanee di sostegno diretto al reddito per fronteggiare la crescita dei prezzi dei carburanti per autotrazione e riscaldamento, con un limite massimo del 37,5% del costo totale stimato di ciascun piano nazionale.

Il provvedimento riguarderà anche investimenti strutturali di lunga durata, in particolare: la ristrutturazione degli edifici, le soluzioni di decarbonizzazione e l'integrazione delle energie rinnovabili, gli acquisti e le infrastrutture per veicoli a zero e basse emissioni, nonché l'uso del trasporto pubblico e dei servizi di mobilità condivisa.

Riceveranno sostegno esclusivamente le misure e gli investimenti che rispettano il principio del "non arrecare danni significativi" e mirano a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

La nota del Parlamento Europeo