The DE-Sign Urban Lab

http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/issue/view/814
a cura di Ilaria Sergi, Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica ENEA
La rivista scientifica peer reviewed e open access BDC – Bollettino del Centro Calza Bini dell'Università degli Studi di Napoli Federico II ha pubblicato un approfondimento sul modello di rigenerazione urbana integrata alla sostenibilità energetica elaborato dall'Agenzia Nazionale per l'Efficienza Energetica dell'ENEA nell’ambito del Programma Nazionale Italia in Classe A in collaborazione con Politecnico di Milano, Università IUAV di Venezia, Università degli Studi di Milano e studio di progettazione urbana under 40 Urban Horizon.
L'articolo, redatto in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Urbanistica - Sezione Calabria, riconosce la replicabilità del modello per l'approccio integrato, con riflessioni sugli aspetti sociali ed economici e sulle modalità attraverso le quali la sostenibilità energetica può fungere da motore di sviluppo inclusivo. La visione olistica, che integra aspetti infrastrutturali, ambientali, sociali ed economici supera l'approccio settoriale che spesso caratterizza gli interventi di rigenerazione urbana. Ma il punto di forza del progetto risiede nel concetto di "energia di prossimità", che va ben oltre la semplice transizione energetica tecnica.
In un'epoca che vede l’aumento della frammentazione sociale, questo approccio riconosce che l'inclusione è una condizione necessaria per il successo della transizione energetica. Il coinvolgimento diretto della comunità locale e degli studenti (progetto KDZENERGY) rappresenta un'innovazione metodologica significativa. L'accesso democratico all'energia viene trattato come un diritto fondamentale; la trasformazione dei quartieri di edilizia popolare nelle città pilota - Cosenza e Catanzaro -, riflette la volontà di contrastare la povertà energetica che colpisce spesso le fasce più vulnerabili; gli spazi pubblici vengono ripensati non solo come luoghi fisici ma come "condensatori sociali" capaci di rigenerare il tessuto relazionale del quartiere, contrastando fenomeni di isolamento e marginalizzazione.
Dal punto di vista economico emergono diversi elementi innovativi: un modello di governance economica multistakeholder - il coinvolgimento di imprese, ordini professionali e pubblica amministrazione crea un ecosistema economico locale orientato alla sostenibilità; una valorizzazione del capitale umano locale - la formazione di competenze sul territorio (particolarmente tra i giovani) - rappresenta un investimento a lungo termine per lo sviluppo economico sostenibile della città; la riqualificazione del costruito come opportunità economica - la riqualificazione energetica degli edifici di edilizia popolare e l'implementazione di costruzioni off-site, non solo riducono i consumi, ma creano opportunità di sviluppo per le filiere produttive locali; una rivalutazione immobiliare - la trasformazione di aree urbane degradate e sottoutilizzate in hub di mobilità sostenibile rappresenta un potenziale aumento di valore del patrimonio immobiliare pubblico e privato.